Non vivo più senza te…
Stamattina in radio ascoltavo questa canzone di Antonacci e mentre la musica andava, la mia testa si è attaccata a questa frase.
Ho iniziato a riflettere e mi sono chiesto:
Veramente si può smettere di vivere a causa di una persona?
Davvero se una donna o un uomo ci lascia, il mondo può finire?
Come sempre analizzo prima le mie esperienze in amore, per comprendere il modo in cui le ho vissute.
Anche a me è capitato di chiudere “qualche” relazione, con persone a cui avevo voluto molto bene.
Persone con le quali avevo vissuto momenti fantastici e con cui avevo condiviso emozioni e una parte della mia vita, ma davvero non mi era mai venuto in testa che senza quella donna, finita la relazione, io potessi morire.
Certo ho sofferto, ho pianto, ho passato notti insonni, ma da qui a credere che la mia vita fosse finita o anche solo pensarlo, il passo è davvero lungo.
La sofferenza indubbiamente esiste, ma come ho imparato sulla mia pelle, il mondo va comunque avanti e a noi non resta che prendere atto di eventuali sbagli commessi e farne tesoro per il futuro.
Mentre girovagavo tra i miei pensieri e ragionamenti, mi sono venute in mente due paroline.
Quelle due paroline che possono portare davvero, nei casi estremi, a voler smettere di vivere e pensare che senza quella persona la tua vita non abbia senso.
Le due paroline sono:
Dipendenza Affettiva
Quando inizio a parlare di dipendenza affettiva, la maggior parte delle persone che si rivolgono a me, ritengono di non essere colpite da nessun tipo di dipendenza, tanto meno quella affettiva.
Subito si affrettano ad affermare che loro non hanno forme di dipendenza, ma stanno solo soffrendo perché “lui o lei non li capisce, non fa quello che vorrebbero e non li rende felici” e tutte quelle sciocchezze che continuiamo a dire e credere sull’amore.
In questo articolo ti spiegherò chiaramente cosa significa vivere la dipendenza affettiva in amore, come riconoscerla e cosa puoi iniziare a fare per venirne fuori.
Che cos’è la dipendenza affettiva?
Tutti in qualche maniera siamo dipendenti da qualcuno o da qualcosa.
Da bambini dipendiamo dai nostri genitori, quando cresciamo abbiamo bisogno di sentirci in qualche maniera apprezzati, stimati e compresi.
Abbiamo bisogno di empatia e di conferme, che creano e supportano la nostra autostima.
Pensare di essere affettivamente, completamente indipendenti, forse è la più grande cazzata che si possa dire in amore.
Anche se non ce ne rendiamo conto viviamo tutti in un ambiente interdipendente.
Quello che fanno gli altri ha ripercussioni sulla nostra vita emotiva oltre che pratica, così come ciò che facciamo noi, influenza la vita emotiva di chi ci sta accanto.
Prova ad immaginare a quanto le tue scelte abbiano influenzato e condizionino la vita della tua compagna, del tuo compagno, dei tuoi figli, fratelli, colleghi di lavoro e di tutte le persone che ruotano intorno a te.
Il problema nasce quando questa dipendenza diventa esasperata.
Quando non si è più in grado di decidere in maniera autonoma e si pensa che, senza quella persona la nostra vita sia destinata a fallire miseramente.
“Senza di lui o di lei non posso essere felice”, “non vivrò più l’amore”, “non troverò mai qualcuno che possa sostituirlo”.
Questi sono i pensieri di chi si fa del male tutti i giorni e che vive in una situazione di dipendenza affettiva.
Veramente credi che questa cosa sia possibile?
Chi vive una dipendenza affettiva è portato ad accettare ogni tipo di comportamento della persona dalla quale è dipendente, per paura di perderla.
Naturalmente, come spesso accade, non siamo consapevoli degli stati d’animo e delle condizioni in cui viviamo.
Il primo passo per cambiare la nostra vita e il nostro modo di vivere l’amore, è proprio quello di prendere consapevolezza della situazione in cui ci troviamo.
Spesso è difficile guardarsi dentro perché non si sa nemmeno da dove iniziare.
Per questo molte persone si affidano a me per essere aiutate a vedere le cose da una prospettiva diversa.
Il cervello ha dei meccanismi che tendono a farti vedere quello in cui credi e a farti trovare sempre una spiegazione o una giustificazione, anche alla peggiore delle situazioni.
Come riconoscere la dipendenza affettiva
Esistono diversi comportamenti che potrebbero essere associati o indicare una dipendenza affettiva dal proprio partner.
Naturalmente, come dicevo prima, tutti siamo in qualche maniera dipendenti dagli altri e dal partner, ma l’importante è che questi comportamenti non siano presenti in maniera esclusiva ed assoluta all’interno del tuo rapporto.
I dipendenti d’amore spesso hanno questi 3 comportamenti:
1. Paura del cambiamento
La persona dipendente, in genere, crea un mondo tutto suo, perfetto ed immutabile anche nella sua imperfezione e sofferenza.
Tende a trovare ogni tipo di giustificazioni pur di non agire, per fare in modo che le cose camminino sempre su binari sicuri.
Ha bisogno di me e quindi non posso…
Questa è la frase ricorrente di chi è dipendente in amore.
Rinuncia ad ogni suo desiderio perché crede che l’altro non possa in alcun modo fare a meno di lui.
Questo comportamento spesso è solo il riflesso delle nostre paure: io non posso fare a meno di lui e quindi mi convinco che quella sia anche la realtà dell’altro.
2. Rinunciano ai propri bisogni
I dipendenti affettivi in genere subordinano i propri bisogni e la propria felicità a quella dell’altro.
Queste persone non riescono a prendersi cura di sé e spesso sacrificano la propria vita e i propri spazi in nome dell’amore per l’altro.
Tutto questo, li porta a vivere in uno stato costante di attesa e di infelicità, sempre in bilico tra quello che vorrebbero e la paura di non essere o fare abbastanza per il partner.
Non c’è mai tempo per pensare a se stessi, perché c’è sempre qualcosa di cui l’altro ha bisogno. Qualcosa di più urgente e che richiede la loro attenzione.
In questo modo mettono sempre in secondo piano i loro desideri e vivono in uno stato d’insoddisfazione costante.
3. Hanno un atteggiamento negativo verso sé stessi
Quando si vive nella dipendenza affettiva, si pensa che per meritare amore si debba essere sempre gentili e disponibili.
Si è convinti che l’amore sia sacrificio, rinuncia e compromesso.
Si rinuncia alla propria vita, alle proprie emozioni, ai propri sogni e desideri, perché si pensa che l’amore sia esclusivamente dare in maniera incondizionata, senza aspettarsi nulla in cambio.
Tutto questo non fa altro che rendere le persone infelici in nome della felicità dell’altro.
Voglio che lui o lei sia felice
Questo è il pensiero peggiore che si possa avere in amore perché nessuno di noi può rendere qualcuno felice, se questa persona non si impegna ad esserlo.
Ognuno di noi è responsabile della propria felicità.
Non si può credere o pretendere che arrivi qualcuno e magicamente ci renda felici.
Ancora peggio è pensare che TU possa rendere qualcuno felice rinunciando alla tua felicità.
L’amore in una relazione deve portare benessere e felicità ad entrambi i partner, altrimenti c’è qualcosa che non va.
Cosa fare se ti accorgi di vivere in uno stato di dipendenza affettiva
Spesso la dipendenza affettiva nasconde la paura di essere lasciati, ma altre volte è solamente il desiderio di essere amati da qualcuno che non ci ama e non ci amerà mai.
Vogliamo conquistare a tutti i costi le attenzioni di qualcuno e per avere questo amore diventiamo schiavi e succubi dei desideri dell’altro.
E’ difficile accettare di vivere una condizione di dipendenza affettiva.
Il primo passo per uscire da questa situazione è proprio quello di renderti conto che l’amore non è sofferenza.
L’amore non è una rinuncia costante dei tuoi desideri e non è la continua attesa di un gesto o una parola che ti dia briciole di felicità.
L’amore è un sentimento che ci “lega” all’altro, che ci rende gelosi, che ci fa ridere e che ci fa soffrire e piangere se l’altro si allontana.
Tutto questo è “normale” in amore.
Il problema nasce quando l’altra persona viene sempre prima di te.
Quando è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa per te? Qualcosa che ti piace tanto, che adori?
Quante cose vorresti fare ma non fai “perchè c’è lui”, “perchè ci resterebbe male”, perchè senza di me non saprebbe con chi parlare”.
Ci vuole coraggio per accettare di vivere una dipendenza affettiva, ma uscirne molte volte è più facile di quello che credi.
Ecco alcune cose che puoi fare da subito (non da domani o da lunedì: da SUBITO)
1. Prenditi cura di te.
Trova dei momenti solo per te. Coccolati, divertiti. Inizia ad amarti e a capire che la persona più importante della tua vita sei solo tu.
Ritagliandoti i tuoi spazi non togli nulla a nessuno, ma dimostri a te stesso di amarti.
2. Coltiva i tuoi interessi
Dedicati a quelle attività che ti fanno stare bene. Cura il tuo hobby. Esci e coltiva le tue passioni. Non essere pigro e svogliato.
Sii curioso e disponibile a nuove esperienze e conoscenze.
3. Fai qualcosa da solo
Renditi indipendente: non hai bisogno sempre di qualcuno che ti aiuti in ogni attività. Impegnati a non aver sempre bisogno del tuo partner e impara a fare le cose da solo.
Certo, la collaborazione in una relazione è importante, ma ognuno deve imparare a cavarsela da solo, specialmente nelle situazioni più semplici.
4. Lascia andare i sensi di colpa
Potresti pensare che l’altra persona ha bisogno di te, così come tu hai bisogno di lei e iniziando a dedicare del tempo a te stessa, potrebbero venirti dei sensi di colpa.
Lasciali andare e renditi conto che non stai togliendo nulla a nessuno.
Amarsi non significa trascurare il partner o amarlo di meno, ma solo iniziare a vivere tenendo conto anche dei tuoi bisogni e non solo delle esigenze dell’altro.
Lo so bene che tutto questo può spaventare e potresti cercare giustificazioni e scuse per non agire.
“Non ho tempo, non posso, come si fa”, ma in fondo sai che qualcosa deve cambiare se vuoi uscire da questa gabbia nella quale ti sei rinchiuso.
Se vuoi smettere di soffrire ed iniziare ad essere felice l’unica cosa che non puoi più fare è ASPETTARE.
Aspettare che lui ti capisca, che cambi, che comprenda i tuoi silenzi e le tue paure.
Non puoi lavorare sugli altri, puoi farlo solo su di te.
E mentre ero perso in questi pensieri, in radio hanno passato Battisti: che non si muore per amore è una gran bella verità…
Sempre con Amore
Ciao Ettore, si parla di dipendenza affettiva anche quando è il tuo compagno a cercare di infilarti nel ruolo di chi mette le sue esigenze al primo posto? Leggendo il tuo articolo ho avuto una specie di illuminazione, la mia relazione ha continuato a naufragare perchè mi sono sempre rifiutata di interpretare il ruolo della donna anni 30 che aspettava buona buona chiusa in casa che il suo uomo tornasse dopo essersi fatto beatamente i c…suoi. Ho sbagliato io perchè all’ inizio della relazione sono stata troppo tollerante e comprensiva e successivamente lui si aspettava che mi sarei attenuta a quel comportamento per cui i suoi bisogni venivano prima dei miei, e continuava a richiedermi questo ruolo, nonostante io continuassi a dirgli che non lo potevo e non lo volevo reggere, ma a quel punto mi sentivo dare dell’ egoista, di quella che non lo amava davvero. E’ dipendenza affettiva lo stesso?
Ciao Ely,
da quello che mi hai raccontato non parlerei di dipendenza affettiva, ma solo di tanto egoismo.
Il tuo uomo, sempre da quello che mi racconti, vive un rapporto la cui somma è 1.
Lui viene prima di tutto, i suoi bisogni e i suoi desideri hanno molto più peso dei tuoi. Probabilmente in passato lo hai abituato a questo e ora lui pretende che le cose non cambino.
Molte persone vedono l’amore come un dare incondizionato senza rendersi conto che l’amore è uno scambio continuo e se non faccio qualcosa che ti aspetti, questo non significa che io non ti ami.
Dovresti parlargli e spiegargli in quali azioni e gesti tu vedi l’amore.
Se accontentiamo un bambino per ogni capriccio non gli stiamo dando amore, ma lo stiamo solo abituando a battere i piedi sempre più forte e quando nella vita non otterrà quello ceh si aspetta o vuole, vivrà questa impossibilità con frustrazione o come un segno di mancanza d’amore.
La dipendenza affettiva si manifesta quando una persona si annulla o pensa che la sua vita non abbia senso se perde la persona che ha accanto. Per evitare questa perdita si da in maniera incondizionata, dimenticandosi perfino di se stessi e dei propri bisogni.
Sempre con Amore
Ettore
Ciao Ettore,leggerti è diventato vitale.
Non intendo annoiarti raccontandoti del fallimento della mia storia,ne abbiamo già parlato riguardo al fatto che spesso si diventa codardi pur di non dire in faccia come stanno le cose…Io sono rimasta sola e soffro tantissimo solo perché ho messo sempre lui al primo posto…Non mi aspettavo tanta cattiveria.
Mi impegnerò ad applicare i tuoi consigli,devo farcela sebbene si prospetti un futuro di singletudine in una società dove tutti apparentemente sono felicemente accompagnati.
Grazie.